Negli ultimi due anni, ognuno di noi ha preso confidenza con uno strumento prima, conosciuto si, ma non di uso comune: la mascherina. Questo oggetto è diventato improvvisamente, in tutto il mondo, uno degli accessori più utilizzati dalle persone, per questo motivo vi proponiamo una guida su come sterilizzare le mascherine.
Purtroppo, non tutti hanno apprezzato questa novità, ma soprattutto non tutti fanno un utilizzo corretto di questo dispositivo sanitario. Uno degli errori più comuni è proprio quello di inossare un singolo dispositivo a più di una volta. Le mascherine chirurgiche, infatti, sono dei dispositivi usa e getta.
Come accennato nel paragrafo precedente non è possibile né lavare né disinfettare in alcun modo le mascherine chirurgiche. Sarebbe l’ideale se ognuno di noi le utilizzasse per un massimo di otto ore, per poi gettarle e indossarne una nuova. Il motivo è molto semplice: questi dispositivi sanitari sono costituiti da un triplo strato che tende a deformarsi con la respirazione, in particolar modo se la persona che le indossa ha tosse o raffreddore che causa continui starnuti.
Può capitare però che si utilizzi il dispositivo per poco tempo e che risulti al tatto ancora nuovo. Come comportarsi in questi casi? Ci sono due opzioni:
Il discorso è diverso per le mascherine in tessuto. Innanzitutto, vi ricordiamo che le mascherine in tessuto non sono dei dispositivi sanitari, quindi sono adatte soltanto in determinate occasioni. D’altra parte, possiamo capire la comodità di un dispositivo lavabile e quindi riutilizzabile. Come avrete intuito, le mascherine in tessuto si possono lavare facilmente. Sarà sufficiente inserirle in lavatrice e mandarla ad una temperatura di almeno 60°. Una volta ultimato il lavaggio lasciate asciugare la mascherina in tessuto e indossatela nuovamente. Lo stesso discorso vale per le mascherine ffp2 e ffp3 con dicitura “R” (riutilizzabile). Se invece il nome riporta la dicitura “NR” vuol dire che si tratta di dispositivi usa e getta.