All’interno di ogni laboratorio, che sia chimico, medico o biologico, vengono utilizzati quotidianamente una serie di reagenti chimici, che, in base alla loro composizione, possono assumere funzioni totalmente differenti.
I reagenti chimici, in via generale, sono caratterizzati da parametri di qualità, in materia di purezza dell’ingrediente principale di cui sono composti, hanno una data di scadenza ben definita e imballaggi adatti al mantenimento della composizione, che dovrà restare inalterata fino all’utilizzo.
Perché un reagente chimico sia effettivamente funzionale il fattore più importante da verificare è sicuramente il livello di purezza. Come si calcola? In termini scientifici, possiamo definire il livello di purezza la percentuale del peso della sostanza primaria, rispetto al peso totale del composto. La sostanza principale può essere sia un composto singolo che una miscela di due o più sostanze. Generalmente siamo abituati a vedere i reagenti chimici in forma liquida, ma possono presentarsi anche in forma solida, ad esempio sottoforma di pastiglie.
In base al loro livello di purezza, i reagenti chimici, possono avere varie applicazioni. Sebbene la maggiorparte di loro venga utilizzata all’interno di laboratori biochimici o medici, molti di loro sono adatti anche all’utilizzo domestico.
Con il supporto della vetreria chimica, i reagenti servono a svolgere esperimenti e analisi di vario tipo. Ogni reagente, in base al suo livello di purezza è in grado di supportare uno o più esperimenti, i quali non sempre prevedono la necessità di un composto puro al 100%. Infatti, possiamo classificare i reagenti chimici nel seguente modo:
